Una rivoluzione cognitiva

La sfida di un’autentica rivoluzione cognitiva

Definire la natura della coscienza o la natura della realtà fisica che ci circonda è un annoso dibattito tra scienziati e filosofi. Oggi la meccanica quantistica fornisce prove che screditano le teorie del materialismo e si uniscono a quelle delle tradizioni contemplative. Per capirlo, ecco un video che ne affronta i punti essenziali e che con la forza della sua dimostrazione può coinvolgerci in un’autentica rivoluzione cognitiva.

Cercare di capire la natura della mente e la natura dei fenomeni che percepiamo come realtà è un argomento che mi affascina da molti anni. A livello ordinario tutto ciò può sembrare superfluo, persino nebuloso, se consideriamo che le cose sono semplicemente quelle che sono e che noi rimaniamo principalmente preoccupati di cercare di costruire una vita soddisfacente.

Le apparenze ingannano e non ci sono più dubbi.

Tuttavia, che ci piaccia o no, le apparenze ingannano e ormai non ci sono più dubbi1Molti esempi supportano questa affermazione. Uno particolarmente eloquente è ricordare che “i colori esistono solo nel cervello. Infatti non hanno realtà materiale perché il colore è una sensazione. Se un oggetto illuminato di luce bianca ci appare colorato, è perché determinate lunghezze d’onda della luce incidente non sono più presenti nella luce restituita dall’oggetto a causa delle interazioni della luce con la materia di questo oggetto.” La genèse des couleurs, un dialogue entre lumière et matière, Bernard Valeur (2014).. Possiamo non capirlo, possiamo anche non volercene interessare, ma qualunque cosa pensiamo o diciamo al riguardo, la verità dell’illusione rimane. Tuttavia, se ci prendiamo il tempo di riflettere, diventa chiaro che questa confusione è una delle cause principali della nostra sofferenza mentale. Ecco perché è così importante cercarne di capire le cause e, oltre a questo, la realtà di chi siamo e di ciò che ci circonda.

Sebbene questo sia un argomento storicamente dibattuto tra scienziati e filosofi, ci sono tre fonti di conoscenza che è essenziale considerare per formulare il proprio giudizio: le scienze contemplative, che comprendono la conoscenza sistemica sviluppata dalle tradizioni contemplative, basata sulla sperimentazione individuale, l’introspezione e l’analisi critica dei fenomeni mentali per descrivere e spiegare i processi e le esperienze dei diversi stati di coscienza; le neuroscienze cognitive, con aspetti di fisiologia, psicologia e imaging cerebrale; e infine la meccanica quantistica, le cui scoperte hanno veramente stravolto la nostra comprensione del mondo e della realtà fisica oggettiva.

Di recente ho partecipato a un ritiro con Alan Wallace, accademico, ricercatore, traduttore, interprete, praticante e insegnante buddhista americano con un interesse costante per le intersezioni tra gli studi sulla coscienza e le discipline scientifiche come la psicologia, le neuroscienze e la fisica. Ha una profonda erudizione nelle scienze moderne e contemplative, unita a 50 anni di pratica meditativa molto seria. Si tratta quindi di una vasta conoscenza teorica ed esperienziale che gli permette di sviluppare un’acuta analisi critica della natura della coscienza e della percezione della realtà.

Il testo che Alan Wallace ha commentato durante il ritiro è quello dell’Addestramento Mentale in Sette Punti, un insegnamento classico del buddhismo tibetano. È un metodo di allenamento della mente che si basa sulla pratica formale della meditazione e su situazioni quotidiane per liberarsi dalla morsa dell’ego e sviluppare qualità come la saggezza e la compassione. Questi insegnamenti prevedono l’affinamento delle motivazioni e degli atteggiamenti del praticante, al fine di trasformare i pensieri in virtù e sviluppare risposte più adeguate alle sfide della vita.

Questo percorso intellettuale ed esperienziale, se condotto con rigore, può portare a una rivoluzione cognitiva.

I sette punti sono suddivisi in cinquantanove aforismi concepiti come un insieme di antidoti alle abitudini mentali indesiderate e alle cause di sofferenza. Uno di questi aforismi è: “Considera tutti i fenomeni come simili al sogno“. Se a prima vista questo precetto sembra incongruo, addirittura paradossale, crea tuttavia l’opportunità di un percorso intellettuale ed esperienziale che, se condotto con rigore, può portare a una rivoluzione cognitiva.

Sono quindi lieto di condividere la spiegazione di 45 minuti che Alan Wallace ha offerto di questo aforisma durante il nostro ritiro. Fa riferimento all’esperienza dei sogni, alla realtà intersoggettiva, ai principi del materialismo, alla meccanica quantistica e sfida la nostra percezione delle apparenze, secondo cui colori, suoni, oggetti, attributi sono tutti fenomeni fisici che esistono e si manifestano al di fuori e indipendentemente dalla nostra coscienza.

La forza delle apparenze e delle abitudini ha plasmato totalmente la nostra percezione e concezione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Naturalmente, si tratta di un argomento complesso da comprendere. Ed è qui che sta la sfida: avere la curiosità e il coraggio di impegnarsi in un’analisi profondamente controintuitiva, perché la forza delle apparenze e delle abitudini individuali e collettive ha totalmente plasmato la nostra percezione e concezione di noi stessi e del mondo che ci circonda. Ora, per quanto si possa giurare che il sole giri intorno alla terra sulla base di ciò che osserviamo ogni giorno, ciò che crediamo spontaneamente e naturalmente attraverso le nostre percezioni fisiche e mentali è purtroppo altrettanto sbagliato.

Il video è in inglese, ma ho incluso i sottotitoli in francese, inglese e italiano. Poiché Alan Wallace utilizza di tanto in tanto termini non comuni o tratti dal buddhismo, ho realizzato un piccolo glossario che include i termini, presenta brevemente i maestri contemplativi citati e presenta le note e le citazioni dei principali fisici della meccanica quantistica a cui fa riferimento. Il glossario è disponibile qui.

Esplorare la natura delle apparenze

I temi trattati sono:

  • Qual è la natura dei sogni? (00:00)
  • Il contenuto delle esperienze mentali e sensoriali è immateriale (06:51)
  • I principi del realismo metafisico sono screditati dalla meccanica quantistica e dai contemplativi (14:40)
  • Una rivoluzione cognitiva: che si sogni o si sia svegli, le apparenze e gli oggetti non esistono dalla loro parte (22:02)
  • Quali sono le differenze tra lo stato di sogno e lo stato di veglia? (27:37)
  • Come esistono le cose? (29:54)

Se ci sono errori nei sottotitoli, mi scuso e vi prego di farmelo sapere. Ringrazio Alan Wallace per il suo gentile permesso di condividere questo video e le sue note.

Che questo video possa ispirarvi a iniziare, o approfondire, un’indagine personale su quella che per alcuni di noi è una ricerca essenziale dell’esistenza umana.

Per ulteriori riflessioni, consiglio anche il recente documentario di Arte intitolato Quali sono i poteri del pensiero? (in francese con sottotitoli multilingue).

Sentitevi liberi di condividere questo articolo se ne avete voglia.

Laurent van Steenkiste

Immagine modificata. Credito immagine originale: Jorm S

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